giovedì 22 marzo 2012

lunedì 5 marzo 2012

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Una opzione ai tradizionali confetti

Nome di profeta




Dal primo libro di Samuele

In quei giorni , il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola


del Signore era rara in quel tempo, le visioni non erano frequenti.

Un giorno Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non


riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel


tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: “Samuele!” e questi


rispose: “Eccomi”, poi corse da Eli e gli disse: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Eli rispose: “Non ti ho


chiamato, torna a dormire!”. Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo:


“Samuele!” e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Ma quegli


rispose di nuovo: “Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!”. In realtà Samuele fino


allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del


Signore. Il Signore tornò a chiamare: “Samuele!” per la terza volta; questi si alzò ancora e corse


da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Allora Eli comprese che il Signore chiamava il


giovinetto. Eli disse a Samuele: “Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla,


Signore, perché il tuo servo ti ascolta”. Samuele andò a coricarsi al suo posto. Venne il Signore,


stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: “Samuele, Samuele!”.


Samuele rispose subito: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”. Samuele acquistò autorità poiché


il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. Perciò tutto Israele, da


Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore.



Parola di Dio